Canneto: l'olivo millenario, i frantoi e il sito medievale di Santa Maria di Canneto. Riprendendo il viaggio in direzione Fara in Sabina capoluogo, giungete a Canneto, luogo anch'esso millenario come Corese Terra, ma con due unicum. 
Arrivate nei dintorni di piazza Luigi Pacieri che è baricentrica per la vostra visita e dedicatevi un'ora.
Le fonti di Farfa, con uno degli archivi più antichi d'Europa, citano Canneto a partire dall'XI secolo e due sono le testimonianze millenarie cannetane: il famosissimo "Olivone" (42°11'01.9"N 12°43'26.7"E) e il complesso di Santa Maria della Neve (42°11'11.1"N 12°44'00.5"E).
"Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, come sulle creste delle onde di un immenso lago", è bello immaginarlo così il gigante sabino per eccellenza, un olivo millenario da abbracciare ed ascoltare nelle giornate ventose. 
Canneto è anche famosa per il sito medievale di Santa Maria della Neve, già Santa Maria di Canneto, dove, proprio i monaci di Farfa, eressero una delle loro principali azienda agrarie, dotandola di una preziosa cappella che crebbe tanto da essere centro di cura d'anime.
Tra numerose curiosità e opere d'arte, in una struttura quattrocentesca, il sito riporta alcune testimonianze archeologiche che i monaci vollero inglobare nelle murature.
Oltre quindi alla casa di amministrazione, di cui restano i corpi centrali, emergono un grande arco di passaggio, un sotterraneo, il pozzo-cisterna e soprattutto le due chiese. La più grande e recente (XVI sec.) dedicata alla Madonna della Neve fa da filtro al gioiello dell'arte principale che oggi funge da sacrestia: la cappella di Santa Maria di Canneto (XIV-XV sec.).
Una curiosità: nella cintura inferiore dell'affresco c'è un'istoriazione che sembra ricordare la venuta a Farfa dell'imperatore Enrico IV, nel 1084. 
In una combinazione che ricalca il passato, il sito è ancora oggi una fiorente azienda agricola completa, dagli oliveti al frantoio sino allo stoccaggio in cantina, quasi come se i secoli non fossero mai passati e la facies del complesso sia rimasta fedele alla vocazione originaria.

Testo: Associazione Turistica Pro Loco Fara in Sabina
Foto: Carlo Coccia

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